Gilles de Rais, noto anche come Gilles de Montmorency-Laval, barone de Rais (Machecoul, circa 1405 – Nantes, 26 ottobre 1440), è stato un aristocratico, cavaliere e maresciallo di Francia. È tristemente famoso per essere stato accusato e condannato per eresia, stregoneria e l'omicidio di numerosi bambini.
La sua vita è divisa in due fasi distinte:
Il glorioso guerriero: Combatté valorosamente al fianco di Giovanna d'Arco durante la Guerra dei Cent'anni. La sua ricchezza e la sua competenza militare furono fondamentali per le vittorie francesi. Era un uomo d'arme rispettato e temuto.
Il mostro: Dopo la sua carriera militare, si ritirò nei suoi castelli dove, secondo le accuse, si dedicò a pratiche occulte, stregoneria e commise una serie di crimini efferati, tra cui il rapimento, la tortura e l'omicidio di decine, se non centinaia, di bambini.
Le accuse contro di lui includevano:
Il suo processo fu un evento pubblico e sensazionale. Confessò alcuni dei crimini di cui era accusato, sebbene la veridicità e la completezza delle sue confessioni siano state a lungo dibattute dagli storici. Venne giudicato colpevole e condannato a morte. Fu impiccato e poi bruciato insieme a due complici.
L'eredità di Gilles de Rais è complessa. Alcuni studiosi lo considerano un prototipo di serial killer, mentre altri mettono in discussione la validità delle accuse e le circostanze del suo processo, suggerendo che potrebbe essere stato vittima di una cospirazione politica. La sua figura ha ispirato numerose opere letterarie e artistiche, spesso associata al personaggio di Barbablù. La sua storia rimane un argomento di studio e dibattito, alimentato dai misteri che circondano la sua vita e le sue azioni.